20 maggio 2006

Considerazioni sparse di un turista per caso.

(19 mag – ore 19:00). I effetti sta diventando un abitudine quella di scrivere questi post in treno. Questa volta sono sul T-Biz che da Bologna porta a Roma (con un abbondante ritardo) e sono reduce da una giornata con una sveglia alle 4:30 che mi ha portato fino a Ravenna. Tempo previsto di arrivo a casa le 22 e qualche cosa. Di fatto è stata una settimana abbastanza carica, che necessiterà probabilmente di qualcosa più del week end per essere smaltita (si legga: lunedì in ufficio assumere atteggiamento mimetico).
Lunedì, martedì e mercoledì scorsi mi trovavo nei dintorni di Perugia, anche se word continua dirmi che ero a Perugina, ed a parte le levatacce è stato molto interessante. Come al solito in Umbria persone socievoli e buona tavola, in più questa volta sono andato insieme ad un collega toscano (grande B.!!) dal quale fino ad ora c’è sempre stato da imparare. Dicevo interessante perché mi sono tuffato nel mondo del legno (che palle dirà qualcuno….. sti cazzi risponderò io) in una linea di produzione di infissi…… è sempre così, ogni settore è un mondo a parte. Il ritorno di mercoledì sera è stato traumatico perché alla stazione di Foligno, da cui sono ripartito, ci saranno stati 200 militari a spartirsi due sportelli della biglietteria (si legga: distributori automatici fuori uso) risultato un ora di fila, treno perso, un’ora e mezza di attesa e un ora abbondante di ritardo all’arrivo del successivo treno.
Giovedì doveva essere una giornata più rilassante con una trasferta di una sessantina di km a Cerveteri solo che a fronte di un viaggio d’andata su tempi standard (un ora) al ritorno si è materializzato l’incubo peggiore dell’autista romano……. RACCORDO BLOCCATO! A passo d’uomo per tornare a casa ci ho messo circa TRE ORE. Comunque in questi casi si può fare agevolmente il “drivers watching” alternativa stradale del “people watching”. Tutto intorno a me la gente con una rassegnazione totale parlava al cellulare, leggeva il giornale, guardava fisso in avanti con lo sguardo assente, leggeva un libro, si reggeva la testa con due mani sulla faccia indecisa fra una risata isterica e una crisi di pianto, faceva a gara per guidare con la minima distanza di sicurezza fra le varie auto (ad un certo punto eravamo tutti fermi e talmente vicini che nessuno avrebbe potuto aprire lo sportello e uscire dall’auto) e ovviamente…… si scaccolava!
Oggi….. beh, oggi a parte il ritardo del treno su cui sto viaggiando c’è lo sciopero dei mezzi quindi è probabile che all’arrivo a Termini ci sarà da fare una fila chilometrica per prendere il taxi, ah non l’avevo ancora detto……… ma vaffanculo va!
(20 mag – 08:00). Alla fine è andata bene, il taxi l’ho aspettato solo 45 minuti…….

14 maggio 2006

Ricorrenze e omonimie.

Mi sono reso conto quasi per caso che più o meno un anno fa in questo periodo inauguravo il mio primo blog Electrico 28, che ho cancellato dalla rete a fine dicembre per poi aprire One in a Million. In effetti chiusi quel blog perchè era diventato una paranoia, la classica overdose da blog che prima o poi prende tutti i blogger...... alla fine pur di postare qualche cosa scrivevo un sacco di stronzate. Be in questi giorni mi sono reso conto che quel posticino lasciato vuoto è stato occupato (....proprio lo stesso indirizzo) da un nuovo Electrico 28......... da un po fastidio, tipo "quella è casa mia" ma pazienza. Altro giro altra corsa.... leggendo i commenti si nota che da qualche giorno ho trovato un altro (.....in questo caso altra) One in a Million, a dire il vero quì l'omonimo sono io dato che quel blog apriva un mese prima di questo, ma dato che siano entrambi gunners non c'è da stupirsi che si scegliesse (....fra i vari titoli) One in a Million come nick.......... era troppo invitante.
Ok per oggi è tutto, lascio solo un piccolo consiglio per gli acquisti. Con il Messaggero esce in questi giorni un libro di Gabriele la Porta dal titolo "Roma Magica e Misteriosa" che altro non è che una guida alla città eterna che in modo ironico porta il viaggiatore fra luoghi occulti, più o meno famosi e più o meno infestati della capitale, fra leggende e verità storiche un modo diverso di vedere Roma.......... anche per chi la conosce.

11 maggio 2006

Le cronache di Narnia e la strada del sagrantino.

Narni
Narni
Cascate delle Marmore

Todi
Todi
Montefalco
Bevagna

Stavolta, One e Lady Million, hanno placidamente percorso la strada del Sagrantino fra le colline dell’Umbria, i vigneti e i borghi medioevali, anche se questo viaggio è iniziato a Narni……. quella del leone, la strega e l’armadio. Abbiamo trovato Narni nel pieno dei festeggiamenti per la Corsa dell’Anello e il cammino a piedi verso la Rocca è stata una specie di passeggiata ad ostacoli per schivare le frecce degli arceri in costume medioevale impegnati nella gara del giorno. Il culmine è stato all’ingresso della Rocca quando sentiamo un “ATTENZIONE” e ci accorgiamo di essere sulla traiettoria di un bersaglio. In effetti in quel momento ci è venuto in mente che probabilmente tante persone scomparse in Italia negli ultimi anni, magari passavano di qua durante la corsa dell’anello e dopo essere state abbattute sono state buttate in qualche dirupo…… mah! Lasciata Narni siamo andati a mangiare a Scheggino, un paese in cui ero stato per lavoro (diciamo così….) e che volevo far vedere a Lady Million che ne è effettivamente rimasta incantata. In ogni caso se uno decide di fare 70 km per andare a mangiare in un posto in particolare, un motivo ci deve essere (vedi post precedente). Con la panza piena abbiamo fatto rotta per le Cascate delle Marmore e da indefessi viaggiatori masochisti abbiamo fatto il famigerato percorso n°1! Mentre i bambini, anche quelli più tripponi, saltellavano qua e la lungo la salita io sono stato quasi stroncato da un infarto (quando si dice un atleta)! L’iniziale idea di una foto sul balcone degli innamorati è stata abbandonata per evitare di farsi una doccia proverbiale sotto i getti della cascata che, comunque, con tutta quell’acqua mi ha inumidito persino le ossa. In ogni caso le cascate sono uno spettacolo incredibile e mi stuzzica anche l’idea di tornarci per fare rafting (Lady Million dice che, comodamente seduta sulla riva, mi fotograferà mentre finirò rovinosamente in acqua). Dalle cascate ci siamo diretti a Todi dove abbiamo dormito in un ex convento agostiniano del 1300, un posto affascinantissimo gestito da persone veramente ospitali. E di sicuro veramente ospitali e cortesi sono tutte le persone che abbiamo incontrato a Todi e in Umbria dove, non mi stancherò mai di dirlo, esiste ancora la tanto decantata dimensione umana che a Roma non sta più di casa da un pezzo. Di Todi, poi, mi rimangono le immagini di un centro storico bellissimo e immerso nel verde, di un crepuscolo ovattato e di una passeggiata di prima mattina nella calma irreale che ha preceduto l’invasione barbarica di turisti di qualche ora dopo. Vista la fame provocata dal continuo saliscendi nei vicoli di Todi, per pranzo, ci siamo diretti a Montefalco definito uno dei borghi più belli d’Italia e patria del Sagrantino, un vino rosso di tutto rispetto. Per arrivare a Montefalco abbiamo percorso la strada del Sagrantino immersa nella natura e costeggiata dai vigneti. Montefalco è un tranquillo paesino preso d’assalto dagli americani in fissa con il turismo enogastronomico……. ma siccome “sò amerigani” stanno a tavola con il cappello da cowboy (visto di persona). Venendo alle cose serie, abbiamo mangiato in un ristorante tipico chiamato Coccorone dove per fare onore alle specialità locali abbiamo preso Pappardelle al Sagrantino e Scaloppa al Sagrantino…… da leccarsi i baffi. L’ultima tappa di questo week end è stata Bevagna un altro dei borghi più belli d’Italia, anch’esso sulla strada del sagrantino. Sarà stata l’ora ma sembrava un villaggio del far west…. praticamente disabitato e proprio per questo bellissimo. Per concludere due righe sulla busta della spesa che ci ha visto portare a casa nell’ordine: tre bocce di vino fra cui un bianco, il Grechetto di Todi, e due rossi, un Merlot dell’Umbria e ovviamente il Sagrantino di Montefalco; una boccia d’olio eccezziunale veramente e una boccia di miele il tutto a prezzi praticamente stracciati. Alle prossime mangiate….. ehm…. viaggi.

05 maggio 2006

Treno 9333 – Carrozza 002 – Posti 41 Finestrino.

Eccomi qua sull’EuroStar Perugia – Roma delle ore 18:05 (del 4 maggio) a fare un piccolo riassunto per riempire questi giorni di assenza…….. in linea di massima dovuti ad un mix si superlavoro, superpigrizia e febbre a 38 (….per cui niente rapimenti alieni come ipotizzato da qualcuno e rilanciato da qualche altra).

Scene da un ristorante: della passeggiata di qualche giorno fa al lago di Bolsena ho raccontato quello che ho mangiato ma non che dietro il nostro tavolo si è seduta una coppia di milanesi magri come chiodi che, mentre io facevo fuori il coregone arrosto, hanno ordinato: cotoletta alla milanese, patate fritte e coca cola…… ma vaffanculo va!

Scene da una libreria: conoscendo la mia capacità di perdermi completamente all’interno delle librerie quando vedo qualche cosa che mi interessa, mentre eravamo alla Feltrinelli di Termini Lady Million mi dice “da quella parte ci sono i libri di fotografia…… quindi andiamo dall’altra parte”. Dopo esserci divisi un attimo sento in lontananza un “noooooooooooo”, tipo quello di Macaulay Culkin in mamma ho perso l’aereo, quando lei si accorge che stavo armeggiando nello scaffale dedicato a Star Trek.

Scene da Villa Borghese (verissimo): di fronte a Piazza di Siena una signora dice al marito “allora è qui che fanno il palio……..” O___O;

Scena dalla Roma dei turisti: troppi, troppi, troppi, troppi…….. orde di fazzolettini gialli, cappellini arancioni, bandierine rosse, ombrelli multicolori e ogni stratagemma di identificazione dei gruppi di turisti per me significa “PERICOLO: TENERSI DISTANTE ALMENO 100 METRI”

Scene dal primo maggio: ho fatto una comparsata istituzionale al concerto di San Giovanni. Tutto molto bello tranne che una delle zone più belle di Roma per un giorno diventa una discarica cielo aperto….. che si deve sopportare per il rock!

Scene da un ristorante 2: riprendo le mie recensioni di ristoranti con tre nomi. “Al Vecchio Casale” sulla via Aurelia a Roma (tagliata agli antichi sapori o bistecca fiorentina), “Dal Ponte” a Scheggino sul Nera (tagliolini ai gamberi di fiume e trota gratinata ai ferri) e “Capricci Siciliani” vicino via dei Coronari a Roma (parmigiana di pesce spada, pendette alla liparota e una cassata alla siciliana tipo ……. fate l’amore con il sapore). Qual è la scena? Ma come…. io che mangio.

Scene da una nevrosi: finite le trasferte……….. tutta la prossima settimana in ufficio.