Carletto il principe dei Mostri, Civita, il vino e il lago….
Il parco dei Mostri











Per la serie “i viaggi di One e Lady Million” ci siamo rimessi in moto, questa volta per un minitour nella Tuscia Viterbese. Superata la fabbrica della nebbia che lavora H24 in prossimità dell’imbocco della A1 a Roma Nord abbiamo fatto una tirata tranquilla e senza troppo traffico verso la prima tappa: “Il Parco dei Mostri di Bomarzo”. A parte il titolo di questo post, questo è un luogo che si dovrebbe vedere da bambini, perché mi immagino che ad un bambino quei mostri di pietra debbano sembrare enormemente più grossi e più mostruosi di come siano sembrati a noi. Comunque è un posto molto affascinante e con una storia per niente banale, carico di simbologie occulte ed esoteriche. Appena sopra il parco c’è il paese di Bomarzo, una piccola bomboniera in festa perché il giorno dopo il nostro passaggio ci sarebbe stato il palio di Sant’Anselmo e la festa del biscotto all’anice, che in questo caso è un biscotto solo di nome infatti direi più che si tratta di un ciambellone! In ogni caso devo dire che il Lazio che in generale viene molto sottovalutato, dato che da turisti si pensa sempre e solo a Roma, ci sta riservando un sacco di sorprese. Lasciato Bomarzo la nostra natura beona ci ha pilotato verso Montefiascone paese natale del vino Est! Est!! Est!!! del quale abbiamo fatto rifornimento in una cantina all’inizio del paese. Allora mettiamola così: trattasi di vinello bianco senza infamia e senza lode, per cui possiamo dire tranquillamente Vermentino di Gallura – Est! Est!! Est!!! di Montefiascone 10-0 (bottiglia al centro e disposti alla rivincita in ogni occasione). Per il resto a Montefiascone potete visitare la Rocca e la chiesa di San Flaviano …….. A proposito attenzione alla strada, sarà per il vino ma qui al volante sono dei pazzi scatenati (anche se qualcuno osa dire lo stesso del sottoscritto). Lasciato Montefiascone ci siamo diretti verso “Civita di Bagnoregio, il paese che muore” borgo medioevale che a causa della conformazione dei terreni (che tutto intorno danno vita alla valle dei calanchi, le cascate di sabbia e argilla) su cui è stata costruita, nel corso dei secoli è caduta letteralmente a pezzi e oggi pare arroccata con fierezza quasi a dire ci sono e ci sarò ancora per tanto. Oggi Civita è collegata al resto del mondo con un ponte pedonale, dato che tutto ciò che le stava intorno è crollato. Questo è un posto veramente unico al mondo e merita di essere visto, con calma, in silenzio e rispetto e non come quell’orda di barbari casinisti che ci stava intorno. La notte abbiamo in un B&B a Bagnoregio e quindi la mattina presto ci siamo diretti verso Bolsena dove abbiamo passato l’intera giornata fra la visita del centro storico, le passeggiate sul lungolago (che per uno cresciuto sul lungomare fa veramente ridere) e la crociera sul lago di Bolsena. Direi però di iniziare dal pranzo (ahahaha!), spaghetti al pesce di lago e coregone arrosto, dove per coregone si intende il tipico pesce del lago di Bolsena il tutto innaffiato da un ottimo vinello locale. Aggiungiamo un trattoria con vista sul lago e abbiamo detto tutto. La crociera sul lago è stata una bella esperienza con circumnavigazione dell’isola Bisentina e visita del paese di Capodimonte. Fra l’altro il “Capitano” del motoscafo ha detto che i pescatori locali bevono l’acqua direttamente dal lago tanto è pulita…… a me veniva da dirgli “ma ta ses narendi” ma visto che Bolsena viene pubblicizzato come il lago più pulito d’Europa in fondo qualche pazzo ci sarà pure. La sera abbiamo fatto direzione verso casa percorrendo con tutta calma la Cassia, passando dal verde del viterbese allo smog di Roma….. già con la mente al ponte del primo maggio.