07 marzo 2006

Impressioni di un fine settimana di (inizio) marzo.

#1. Sabato mattina dopo aver abbassato notevolmente i miei risparmi a causa del pagamento dell’F24 (con annessa fila alle 8:00 del mattino alle poste di Via Taranto), ho preso la macchina e sono andato a Fiumicino per visitare il centro commerciale Parco Leonardo. E’ decisamente enorme,…. come recita lo slogan:”il più grande in Italia”, ma non è oppressivo. E’ molto peggio fare shopping in Via del Corso con le frotte di turisti che si spostano da Piazza di Spagna al Panteon e viceversa. Una curiosità…. ancora molti credono che il Parco Leonardo si chiami così perché è ad un tiro di schioppo dall’aeroporto di Fiumicino “Leonardo da Vinci”….. seeeeeeeeee! Il Leonardo in questione è Leonardo Caltagirone dell’omonimo gruppo e magnate dell’edilizia, nonché costruttore del centro commerciale, di quello che c’è intorno e di buona parte di Roma (ed anche decisamente megalomane).
#2. Dopo una pizza al Rossopomodoro, sempre al Parco Leonardo, mi sono spostato di una quarantina di km per visitare il museo Manzù di Ardea. Qui ci sono delle belle sculture del maestro e si torna a dare un senso espressivo alle sue opere allontanandosi da eccessi provocatori tipo la “merda d’autore” o cose simili. Fra i motivi che dovrebbero indurvi ad andare anche non essendo appassionati estimatori di Manzù c’è il fatto che la visita è gratis e che il museo non è pieno di gente il che da la possibilità di soffermarsi con la dovuta calma sulle opere. Una curiosità anche in questo caso: Manzù è sepolto proprio di fronte al museo, come recita la targa apposta alla base del sepolcro sobrio e minimalista.
#3. Ho finito “Il mio biliardo” di Richler. Non sto qui a sperticarmi in lodi, tanto che adoro Richler si sa. Il libro è sostanzialmente dedicato allo snooker disciplina alla quale non mi sono mai dedicato. In effetti io sono solo un banale e discontinuo dilettante in materia di biliardo. Banale…. bè, banale perché io gioco solo a “palla 8”….. in effetti per me il biliardo è un passatempo scazzato, il che mi porta a tenermi ben lontano dai birillini all’italiana e dai troppi tecnicismi. Discontinuo…. perché gioco molto meno di quanto vorrei, soprattutto ultimamente. Inoltre nelle sale da biliardo i giocatori seri li vedi subito, mentre a me piace accompagnare le partite con diverse birre per cui la qualità del gioco decade con l’andar del tempo. Per questo dico “dilettante”…… consapevole di esserlo, felice di esserlo e determinato a restarlo.
#4. Domenica mattina dalle 11:00 alle 13:00 ho bissato il “Sunday morning jazz” della scorsa settimana, che grazie alla rassegna “Le città del jazz” che si sta tenendo al Sistina, per qualche settimana diventerà una piacevole abitudine. E’ curioso pensare che il jazz da molti è considerato una musica elitaria e colta, poi ripercorrendo i classici ti rendi conto che nasce fra i bordelli di New Orleans dall’incontro fra creoli e neri, prende corpo a Chicago nel periodo non del tutto tranquillo di Al Capone ed è costellata di morti premature per abusi di droga e alcol. A me il jazz piace perché sa di sporco….. dite quello che volete.

2 Comments:

At 6:58 PM, Anonymous Anonimo said...

max, che bel posticino hai scritto. io non so giocare a biliardo, ma a canasta si (embeh che c'entra?, il jazz lo apprezzo ma a dosi moderate e solo con certi stati d'animo... sempre e solo con qualcosa di alcolico, altrimenti è incompleto. anche a imola c'è un centro commerciale leonardo, vuoi vedere che è del magnate di cui parli? saludos

 
At 12:05 PM, Blogger one in a million said...

Liarit_
si in effettia ndrebbe gustato sotto una discreta brezza alcolica, ma il sonno della domenica mattina può essere un discreto surrogato :)

 

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